Come realizzare un HyperLapse

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In questa breve guida vi illustrerò come realizzare un hyperlapse, o meglio, come procedo di solito  io. Ovviamente sperimentando troverete la strada che vi è più congeniale.

Cos’è un Hyper lapse ?

L’hyper-lapse è una speciale tecnica che consiste nello scattare time lapse in movimento, spostando la camera ad ogni scatto. Tipo questo video:

Si possono individuare, inoltre, due categorie di hypelapse:

  • hyperlapse a punto fisso, dove, cioè, si mantiene un oggetto, un punto fisso nell’inquadratura, che quindi gira intorno a questo soggetto. Per ora io ho sperimentato solo questa tecnica, quindi il tutorial si riferisce solo a questa.
  • hyperlapse a inquadratura costante, quelli in cui la macchina rimane orientata sempre nella stessa direzione e viene spostata, quasi sempre, lungo una linea retta.

In questa guida tratterrò solo dei primi.

Attrezzatura

Nel mio caso io ho utilizzato una Nikon D5000 e fin qui tutte van bene. La cosa importante è scegliere il supporto e l’ottica:

  • Ho optato per il monopiede (niente paura se non ce l’avete come me, basta aprire solo una gamba del cavalletto) perchè permette maggior rapidità negli spostamenti e nell’inquadratura. Penso che per un hyperlapse a inquadratura costante il cavalletto sia la scelta migliore, ma se dovete tenere un punto fisso il monopiede è molto più pratico perché potete inclinarlo come volete per regolare l’inquadratura, al contrario con un treppiedi dovete sbloccare la testa, inquadrare e ribloccarla. Ovviamente il monopiede porta anche svantaggi, come l’impossibilità di usare tempi lunghi e  HDR, ma per iniziare è più che sufficiente.
  • all’inizio con la lente è sicuramente meglio non spingersi con i grandangoli, massimo 18 (formato DX) e anche con i teleobiettivi è più difficile inquadrare e bisogna compiere un movimento maggiore. Le focali migliori sono quelle centrali: tra 18 e 70. Più un grandangolo è spinto e più genera distorsioni, quindi minore è la focale e più bisogna stare attenti in fase di ripresa, infatti anche con una minima variazione dell’inclinazione, cambia la distorsione ed è irrecuperabile in postproduzione.

In questo caso, per far rientrare tutto il castello nella foto, ho dovuto usare un 11mm. L’inizio è buono, infatti non è che con un grandangolo sia impossibile, ma da metà in poi ho smesso di prendere due punti e, per colpa delle distorsioni, lo stabilizzatore è andato in confusione.

Modo manuale e fuoco in manuale (dopo aver focheggiato in auto). Vi starete chiedendo ma l’intervallometro? Bhè, non serve! Penso che sia meglio contare mentalmente i secondi (di solito sette) e poi scattare quando avete inquadrato bene. Mi sembra inutile avere un intervallo preciso al centesimo di secondo, col rischio che poi la macchina scatti quando non avete ancora inquadrato. Contando invece, scattate solo quando siete certi dell’inquadratura, magari sbagliando di qualche decimo, ma ottenendo una migliore stabilizzazione poi.

Inquadratura

Anche se dovete mantenere un solo soggetto in posizione fissa, vi consiglio caldamente di tenere almeno due punti fissi, in modo da controllare anche l’inclinazione. Siete praticamente obbligati se utilizzate un grandangolo spinto. Secondo me è meglio finire con una foto storta mantenendo sempre due punti fissi (tanto si può correggere in postproduzione), piuttosto che non riuscire a stabilizzarla. Come fare per tenere i punti fissi, quindi ? Qualcuno sceglie il life view, ma io preferisco i punti di messa a fuoco e le linee del mirino. Con due punti o un punto e una linea vi assicurate centratura e inclinazione per tutta la sequenza.

E’ opportuno tenere un certo spazio intorno al soggetto, perchè la stabilizzazione inevitabilmente ne taglierà una parte.

Movimento

Anche sul tipo di movimento si può effettuare una classificazione:

  • hyperlapse verso il soggetto, in cui ci si sposta verso il soggetto.In questo caso è fondamentale seguire una linea retta, o comunque una linea “armoniosa”, perché ogni scostamento da questa comporterà una variazione di prospettiva incorreggibile in postproduzione. Man mano che ci si avvicina bisogna curare sempre di più l’inquadratura, sempre per la prospettiva che varia facilmente. Questo genere è sicuramente più difficile da realizzare.
  • hyperlapse intorno al soggetto, dove ci si sposta in cerchio intorno al soggetto, appunto, oppure su una linea retta tangente a quella circonferenza immaginaria (vedi filmato). In questo caso più si è lontani dal soggetto e più è facile ottenere un buon hyper lapse, senza distorsioni, anche perchè potete usare focali più lunghe.

La distanza ad ogni scatto dipende principalmente dalla distanza dal soggetto (maggiore distanza corrisponde a maggiore spostamento) e dall’effetto che volete ottenere. In generale dai 10 cm fino ai 70. Comunque tenete a mente due semplici regole: se avete a disposizione uno spazio limitato, cercate di suddividerlo in almeno 100 (meglio 200/250) scatti e utilizzate le linee della pavimentazione per spostarvi, sia per la linea retta, sia per lo spostamento (Il monopiede è più comodo anche perchè è più facile muoverlo con precisione e puntarlo nelle fughe della pavimentazione).

Ricapitolando, l’hyperlapse più semplice è quello:

  • che si muove in linea retta
  • lontano dal soggetto
  • non verso di esso, ma “intorno”
  • sfruttando una pavimentazione regolare
  • con una focale media, tipo 24 o 35mm (formato DX)
  • su un monopiede
  • con intervallo conteggiato a mente di 7 o più secondi.
  • di giorno, con tempi di scatto brevi

Sequenza operativa

Dopo tutte queste parole finalmente siamo pronti per scendere in campo…

Ecco quello che praticamente faccio:

  • metto in manuale
  • scelgo l’inquadratura
  • metto a fuoco e poi spengo l’autofocus
  • scelgo due punti facili da individuare durante tutta la sequenza e ben risaltanti, che coincidano con dei punti dell’autofocus (al massimo aggiusto l’inquadratura per farli corrispondere)
  • Faccio degli scatti di prova, se tutto OK posso partire…
  • Faccio il primo scatto
  • inizio a contare
  • sposto il monopiede puntandolo nella fuga delle piastrelle successiva (se c’è)
  • dovrei essere a 2-3 secondi
  • inquadro, nel momento in cui entrambi i punti corrispondono, scatto (dovrei essere intorno al 7)
  • Ricordate: se al 7 non siete pronti aspettate, inquadrate bene e scattate!
  • ricomincio con il prossimo scatto

 Qui la seconda parte, sulla stabilizzazione

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