In questa breve guida vedremo come realizzare un time lapse a lungo termine, della durata di mesi o anche anni, con un budget molto contenuto. In via teorica, questo genere molto spettacolare non differisce da un normale time lapse: si tratta come al solito di scattare fotografie a intervalli regolari e metterle insieme in un video. A livello pratico, però, scattare per mesi comporta delle difficoltà tecniche non indifferenti.
In commercio si trovano delle soluzioni ad hoc, che permettono di ottenere un risultato professionale con fatica relativamente minima, ma hanno un costo decisamente elevato, da alcune centinaia di euro fino a diverse migliaia di euro. Questa guida si rivolge a chi desidera ottenere risultati interessanti con una spesa davvero contenuta, inferiore ai 70€.
Detto ciò, prima di entrare del dettaglio delle problematiche e della costruzione, vorrei mostrarvi il risultato che ho ottenuto con questo sistema. Chiaramente non si tratta di un video perfetto, soprattutto dal punto di vista della qualità dell’immagine, ma, considerando il prezzo e la fotocamera con cui è stato realizzato, ritengo che il risultato sia assolutamente soddisfacente.
Problematiche del time lapse a lungo termine: un brave analisi
Vediamo ora in dettaglio i problemi tecnici a cui accennavo prima, con un accenno della soluzione adottata:
- Supporto: deve essere solido e robusto, perché deve rimanere fisso per tutta la durata della ripresa (e quindi lontano da mani indesiderate), ma anche resistente alle intemperie, perché molto probabilmente dovrà stare all’aperto per parecchio tempo. Nel mio caso, scattando dal balcone di casa mia, ho optato per una testa a sfera montata su una staffa di acciaio, fissata a sua volta al muretto con viti e tasselli. Nel caso di un ambiente più esposto all’acqua può essere necessario qualcosa di più resistente agli agenti atmosferici.
- “Case” per l’attrezzatura: deve essere chiuso, impermeabile e resistente, ma anche apribile per la manutenzione e, ovviamente, deve avere una parte trasparente da cui scattare. È una parte fondamentale, a cui è bene prestare molta attenzione, se non volete che la vostra attrezzatura si bagni o vada in corto circuito. Dato che il mio ambiente è abbastanza protetto dal tetto, ho acquistato una scatola con impermeabilità IP56 (resistente alle ondate d’acqua, ma non all’immersione) e isolato il passaggio dei cavi con dei normali pressacavi. Per il vetro ho usato un filtro UV fotografico, sigillato con colla. Anche in questo caso, se scatterete all’aperto potrebbe essere necessaria una protezione maggiore, o magari prevedere un tettuccio esterno in aggiunta al contenitore vero e proprio.
- intervallometro: utilizzarne uno esterno da time lapse “standard” è poco indicato poiché non può essere programmato per scattare solo in alcuni orari, o per gestire l’accensione e lo spegnimento della fotocamera, con conseguente spreco di memoria e energia. Se usate una compatta modificata, come vi spiegherò in seguito, probabilmente non avrete altra scelta che optare per il fai da te. Io ho usato un semplice sistema basato su Arduino.
- Alimentazione: la macchina e l’intervallometro dovranno funzionare per molto tempo e quindi vanno alimentati esternamente. Essendo sul balcone di casa, ho potuto sfruttare la rete elettrica. Nel caso in cui non sia disponibile, si può rimpiazzarla con batterie al piombo, eventualmente due, in modo da averne una carica da lasciare in loco, mentre si carica l’altra.
- Memoria: la mole di foto raccolta potrebbe essere cospicua, quindi anche dove salvare – e come scaricare – le foto diventa importante. Scattando 9 foto al giorno per un anno otterrò più di 3000 foto. Con schede SD da 4gb è sufficiente cambiarle ogni due mesi circa, altrimenti, più sicuro ma più costoso, si possono usare schede da 64 o 128 gb, che garantiscono una notevole autonomia.
Dopo quest’introduzione vediamo nel dettaglio la costruzione del case e la realizzazione dell’elettronica con Arduino.
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